lunedì 25 febbraio 2008

Brevi cenni storici sulla Chiesa Madre di Casale.

la costruzione di questa chiesa, che ingloba nelle sue mura reperti di epoca romana, deve risalire ad un'epoca di gran lunga anteriore alla fine del 1700, data in cui il rector curatus comincia a tenere l'elenco dei defunti. L'esistenza di questa chiesa è attestata anche nelle Rationes Decimarum Campaniae del 1308 e 1326, in cui è riportato che il Procurator Domini Bartolomeo di Capua paga per questa Chiesa e per altre esistenti in quel tempo nella zona la somma di tarì dieci. Con il crescere della popolazione la struttura preesistente dovette risultare inadeguata e, come al centro del paese la vecchia chiesa di San Giovanni fu portata dall'originaria navata di destra alle tre attuali, così l'antico sacello di San Paolo fu ampliato e ricostruito nell'attuale dimensione dai Casalesi, memori dell'antica e pia tradizione della presenza del Santo vegliardo su questa collina.

sabato 23 febbraio 2008

Un appello

Inefficienze, malaffare, corruzione; giorno dopo giorno abbiamo prove sempre più nitide di come permeino la nostra società, ma da questa evidenza sorge anche una esigenza di cambiamento che viene avanti sempre più forte e chiara sia a livello nazionale, che nel nostro più piccolo livello comunale. Questa esigenza la ascoltiamo e la esprimiamo tutti e dappertutto, anche nelle strade e nelle piazze, la leggiamo tutti, anche sui blog e sui siti internet carinolesi, che mai come adesso riportano sempre più spesso, la voce di chi è stanco, estremamente stanco, della situazione in cui stiamo vivendo. Sorge dal basso questa esigenza di cambiamento, di rinnovamento, questa sensazione di inutilità di gran parte della nostra classe politica, che appare sempre più dedita al perseguimento del bene personale a discapito di quello comune.
Credo sia opportuno, in riferimento alla situazione locale, mettere un attimo da parte le riflessioni sugli schieramenti politici, sui partiti codificati e valutare invece altri elementi. Credo che a livello locale gli schieramenti di campo contino ben poco, contano invece le capacità personali, l'onestà, la volontà di risolvere i problemi, a prescindere dall'appartenenza a questa o a quella formazione. Tantissimi oggi esprimono il desiderio che le persone migliori della nostra società civile, politici e non, si impegnino in prima persona, eventualmente anche in maniera politicamente 'trasversale'. I problemi, le emergenze che abbiamo di fronte sono assai gravi, e non si possono risolvere credo presentando, come se nulla fosse successo, per le prossime elezioni le candidature delle solite persone, le solite degli ultimi decenni, che, qualunque sia stato il loro colore politico, hanno dato vita ad una scialba, inconsistente, inutile e perniciosa parodia della democrazia. Provocatoriamente mi viene da dire che forse avremmo avuto rappresentanti migliori se li avessimo estratti a sorte invece di eleggerli.
In tanti invitiamo con tutto il cuore gli schieramenti in lizza per le prossime comunali a rinnovare e a rinnovarsi, presentando volti nuovi, che abbiano idee nuove e nuove capacità, invitiamo anche nuove forze e ed espressioni della nostra realtà a farsi avanti, perché ne abbiamo tutti bisogno.
Il nostro Comune ha sempre posseduto e possiede risorse umane enormi, che hanno brillato e brillano in tanti campi, professionali, sociali, culturali; la nostra società civile ha espresso ed esprime donne e uomini di grande levatura e capacità. La nostra società civile, la nostra popolazione, frequentemente mortificata da un certo modo piccino e personalistico di fare politica, non merita i rappresentanti che spesso ha avuto, merita molto di meglio. Per questo credo che non si possa ancora andare avanti in questo modo, occorre un cambiamento, un radicale rinnovamento che porti a un salto di qualità nell'amministrazione della nostra comunità.
Jeronimus

domenica 3 febbraio 2008

Cantata dei mesi!!!

Tradiozione della nostra terra ormai quasi persa è "la cantata dei mesi" vi presentiamo i testi dei vari mesi! forse avrete notato che sul calendario di San paolo 2008 già ci sono ma non sono i testi veri. Bè buona lettura e buon carnevale!!!

Capurannu
I’ so’ Capurannu e so’ capu dell’annu, capu dell’annu che stu iuornu aspetto. A casa mia c’e r’ammitu tutti, chiunque vo’ favorì farò l’offerta. Tu Pulcinella, che sarai il mio seguace, conta stì dodici mesi della stagione; se stì dodici mesi nun s’apportono bbene, castcar ti voglio cu’ stu mio bastone.
Pulcinella
Zi’ capurasimu miu, tu hai raggione, ma… nui vulimmu ‘nu pocu pazziane. Pazziammu prima e doppu carnevale, tagliarla ru cuogliu a Pàtitu carnale.
Capurannu Tu Pulcinella, che malanno dici? Te l’ho portata intera la stagione. Tu, guarda Aprile con i fiori in mano; farò cantare il mese di Gennaio.
Gennaio
I’ so’ Gennaio e so’ prim’entratura; nemmicu songu de ri pecorari. A ccaccia uocci cu’ ri putaturi, nessuno giorno li farò putare. Casticherò tutti gli bestemmiatori, chi lo bestemmia lu mese di Gennaio. E a chi lo bestemmia io con l’uscio, le voglio mannà acqua vientu e fruscio
Febbraio
I’ so’ Frebbariegliu curtu curtu, la uerra vogliu fa vintottu giorni. Vogliu afferrà stè donne cu stà frusta, girare ce le voglio intorno, intorno. Vogliu preà ru mese d’Austu, che acqua ne facesse nulla al giorno. Sinnò ru giardinu miu ce piglia secca e io ci batterò cu’ la mia zeppa.
Marzo
I’ so’ Marzo cu’ la mia zappetta, a pane e puorru facciu lu riunu. Ogni villanu che stu mese aspetta, pe li iettà li sacchi e pellecciuni. Nun ve firate de la mia fermezza, i’ facciu ri mutivi de la luna. Ora ve facciu ricchi e ora poveri, ora ve facciu ’nfusi e ora asciutti.
Aprile
I’ so’ Aprile cu’ la l’apa sperza, fiorisce terra e arberi dalla gnura. Ogni uccello fa il suo versetto, fioriscono montagne e con valluni.
Ru speziale cu’ la sua ricetta, pe’ manià patacche e ducatuni. I’ so’ Aprile e so’ un bel giovinetta, e a Maggio dono questo ramaglietto.
Maggio
I’ so’ Maggio e so’ maggior di tutti, maggior di tutti questi altri mesi. D’oro e argento ne guarnisco tutti, chiunque vuol favorir farò l’offerta.
Aggiu purtatu suoni, chitarra e strumenti, pe’ ffa sta’ a voi signori allegramente. I’ me ne parto cu’ le bbone spese, e i fiori lascio alli altri mesi.
Giugno
I’ so’ Giugno cu’ la mia sarreccia, tannu ce mètu quanno sto ‘ncicercia. Si ‘mmani ce l’avesse chella Veccia, ri tagliarla ru cuogliu cu’ stà sarreccia.
Tengu nu pignatu cinu de bbona menesta, cu’ ‘nu cucciare pe’ dintu sempe spellecciu. Doppu mangiatu stà bbona menesta, me facciu ‘na bevuta a sta verrèccia.
Luglio
I’ so’ Luglio cu’ ru carru ruttu, ru carru l’aggiu ruttu a la maésa. Ru carru miu è ru carru condotto, ce pozzu i’ cantennu a la carrésa.
Tengu ‘na regna céna de buon frutto, trecientu tommule ne facciù ‘na metà. Ce vogliu scugnà mo ch’è tiempu asciuttu, ca si ce ciove ce perdu le spese
Agosto
I’ so’ Austu e tu si la malatia, ru miericu t’ha urdenatu la supposta. L’aggiu strutta ‘na spezziarìa, pe’ l’ubberienza de la facci toia.
E pe’ dispiettu de Don Peppinu, me mangiu ‘na jaglina ogni matina. E pe’ dispiettu de Donn’Andrea me mangiu la jaglina e m’addecreu.
Settembre
I’ so’ Settembre cu’ la ficu moscia, e l’uva muscarella se fernisce. Si qualche donna avesse la paposcia, venga a la casa mia, ce la guariscu.
Si qualche vote ce su iutu a l’usciu, pe’ manià per coche i’ me l’allisciu. Vulesse da’ ‘na voce a stì caiuotuli, ca le percoche meie so’ a quattu a rruotuli.
Novembre
I’ so’ Novembre e so’ semmentatore, semmenà ce la vogliu stà sementa. Nun c’è bisognu de ‘nu lavoratore, ‘natu che me mantene stà sementa.
La vogliu semmenà de bbona stagione, pe’ ffa’ sta’ voi signori allegramente. Nun la semmenu pe’ mme ma… per gli aucielli, ma… la semmenu pe’ stè nenne bbelle
Dicembre
I’ so’ Dicembre e so’ l’urdimo ‘n tuttu, la sculatura de chist’auti misi. Me vogliu i’ affaccennu pe’ tutte cheste botti, si ce sta vinu pe’ chistmisi. ’auti
Tengu ‘na respenza céna de buon fruttu, de chigliu puorcu che m’aggiu accisu auannu. Tengu ‘na ‘otta de vinu ventriscu, tengu ‘na bella nénna a liettu friscu.
Ru mese annascuso
I’ so’ ru mese che steva annascusu, v’aggiu purtata la pianta de la rosa. E a questa rosa io le chiedo scusa, che quando sarà fiorita io me la sposo.
Mo che ce su venutu tuttu ‘nfusu, a voi signori vi chiedo qualche cosa. Facciu ru trasi e iesci da ru pertusu, pe’ l’arracquà la pianta della rosa.

Con la speranza che non sia il carnevale che ormai è diventato cioè con il lancio di uova e schifezze varie! Il carnevale è un momento di festa dove tutti per un giorno possono sognare di essere tutti!!!!

sabato 2 febbraio 2008

CHIEDIAMO SCUSA AD ACHILLE

Carissimi Giovani,amici
come Va?E' il vostro don Lux che vi scrive...!
vi scrivo a pochi giorni dalla festa di S. GIOVANNI BOSCO un santo che ha dedicato tutta la sua vita per i giovani, attraverso la realizzazione di un luogo chiamato "ORATORIO", con questa realtà lui voleva raggiungere un solo obiettivo "fare di questi ragazzi ONESTI CITTADINI e BUONI CRISTANI. Non è questo un tema più che mai attuale visto ciò che si vede in tutti i fronti e soprattutto da alcuni giovani. In questi giorni ho visitato YouTube e ho trovato un video del tutto poco rispettoso (a mio avviso), nei confronti di un nostro paesano (Achille)!!!
Vorrei conoscere questo tale o tali che si divertono in questo modo, mi auguro solo che non siano i giovani del nostro amatissimo paese di Casale di cui da due anni sono il viceparroco. Certo DIVERTIRSI attraverso questi nostri fratelli deboli e indifesi è facile!!!.
A dire che sono disgustato per quanto ho visto è poco, a nome di quei giovani ONESTI E BUONI CRISTIANI e che si impegnano per valori alti chiediamo scusa ad Achille per lo spiacevole avvenimento, che tanti stanno vedendo per lo sfizio di alcuni.
Mi auguro che questa piccola ma sentita riflessione scuota i nostri giovani a vivere la vita con gioia e rispetto per coloro che ci passano accanto e che sono anche essi Figli di un Dio che ci ama immensamete...
Vi saluto con le parole di questo grande Santo dei Giovani :
"Un solo è il mio desiderio: quello di vedervi felici nel tempo e nell'eternità".
ciao vostro d. Lux
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