venerdì 2 ottobre 2009

Google arriva in città


inaspettatamente il noto motore di ricerca Google varca i confini del nostro comune con la sua auto per ampliare gli orizzonti di google street funzione aggiuntiva di google maps quindi tra qualche mese potremmo passeggiare per le strade del nostro comune su internet, un bene anche per i casalesi che vivono fuori.

lunedì 17 agosto 2009

festa della vendemmia: la mia verità

la verita sulla festa della vendemmia.
la festa della vendemmia è stata bloccata perchè non c'è organizzazione, ma no da parte del comitato che ormai stanco chiede aiuto al popolo e a tutti quelli che vogliono far crescere questa festa sempre più, ho sentito parlare di un comitato setta che non permetteva a nessuno di entrarne a far parte ma questo non è assolutamente vero, il comitato formato da 15 persone ha voluto prendersi una pausa, pausa decisa democraticamente da una votazione che ha parlato chiaro: 14 no e un si. Il comitato ha bisogno di forza nuove e spera che bloccando la festa per un anno l'entusiasmo per la festa cresca sempre di più. parlando con un esponente del comitato mi veniva spiegato delle molteplici critiche ricevute a partire dal classico cioè, i casalesi preparano le pietanze e il comitato incassa i soldi, sfatiamo questa orrenda critica, pensiamo a tutto quello che è stato fatto dal comitato per casale: giochi e parco per bambini all'oratorio "AIN KAREM", sono state montate delle panchine al santuario di santa maria, sono stati adottati 2 bambini a nome del popolo di casale,e come se non bastasse il comitato ogni anno ha ringraziato ogni singola famiglia donando un ricordo. Non mettiamo in mezzo la politica perchè non centra niente con la festa, come ho gia spiegato la festa è stata bloccata perchè non c'è organizzazione da parte del popolo casalese, ricordo lo scorso anno mentre giravo per il paese intorno l'una del mattino tra i molti ragazzi ancora festanti il prof Donato Iannotta da solo in piazzetta cercava invano qualcuno che potesse dargli una mano per caricare i vari attrezzi usati nel pomeriggio per la festa.
Parlo da giovane ventenne che crede nelle sue origini e nella sua terra, se davvero vogliamo che questa splendida festa non muoia facciamoci avanti e iniziamo a ragionare con una mente più aperta.

Vogliamo la festa della vendemmia? proroniamoci al comitato siamo giovani e abbiamo le forze e se ci facciamo avanti con un bel gruppo forse riusciremo ad avere questa undicesima edizione nel 2009.


max

giovedì 7 maggio 2009

Domani.....

lunedì 13 aprile 2009

Nonostante tutto è pasqua

Dopo una settimana dal terribile cataclisma che ha colpito l'acquila la situazione sembra essere di assestamento. La macchina italiana ha funzionato perfettamente ora si spera che questa gente dall'animo forte non venga abbandonata.

giovedì 2 aprile 2009

discarica scorie radiottive a Sessa Aurunca e inceneritori pericolosi

Acerra, 26 marzo 2009. Dopo il corteo di protesta contro l'inceneritore i cittadini si riuniscono in municipio per organizzarsi per i giorni a venire. Prende la parola un signore che denuncia la prossima apertura di una discarica di scorie radiottive a Sessa Aurunca, al confine tra Campania e Lazio e spiega la pericolosità degli inceneritori presenti in tutta Italia


domenica 22 marzo 2009

Pubblicato bando per la costruzione di un deposito di scorie radioattive a Sessa Aurunca

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un bando per la costruzione di un deposito di rifiuti radioattivi a Sessa Aurunca, il comune che ospita nel proprio territorio l'ex centrale nucleare del Garigliano.

L'importo del bando della Sogin (la societa' del Tesoro che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari italiani) e' pari a 7,1 milioni di euro. La domanda di partecipazione al bando che prevede un tempi di esecuzione dell'impianto di 540 giorni dovra' pervenire entro il prossimo 10 aprile.

La costruzione del deposito temporaneo per i rifiuti radioattivi era stata gia' prevista nell'ordinanza del 2006 dell'allora commissario delegato per la Sicurezza dei Materiali Nucleari, Carlo Jean.
DA RAI NEWS 24

La Costruzione di tale deposito sarebbe il colpo di grazia per il nostro territorio già martoriato dall'emergenza rifiuti.
Il deposito causerà sicuramente una ripida discesa dell'economia della maggior parte dell'alto casertano e del basso Lazio con delle conseguenze di grossa portata,oltre a danneggiare SICURAMENTE noi cittadini che ci troveremo a convivere con la paura del radioattivo.
Si spera che gli amministratori del comune di Sessa Aurunca e di tutti i comuni limitrofi facciano sentire la loro voce e la voce dei cittadini che non ci stanno a dover diventare dinuovo la pattumiera dell'italia, ma questa volta non di rifiuti urbani ma di rifiuti tossici radioattivi, rifiuti prodotti per la maggior parte da industrie del nord.

giovedì 19 marzo 2009

Carinola: Pompei quattrocentesca

Carinola nasce in età medioevale, intorno al IX secolo, a seguito delle invasioni e delle devastazioni che, fra V ed VIII secolo, colpiscono questa parte dell'Italia. Infatti, gli abitanti delle più antiche "villae rusticae" e di alcuni centri della pianura del Volturno, costretti ad abbandonare le proprie case, individuano nella collina su cui oggi sorge l'abitato gli indispensabili requisiti di sicurezza e di facilità di difesa.Il tessuto urbano si articola in rapporto ad un asse viario principale e ad arterie secondarie ad esso perpendicolari che definiscono una semplice ossatura a spina di pesce: la più antica è la zona meridionale, cioè quella intorno alla cattedrale ed al vescovado; in seguito, la città si estende verso nord in prosecuzione dell'asse mediano e si conclude, nel punto più elevato del borgo, con un imponente castello. La regolare orditura interna non è condizionata dallo svolgersi della cinta muraria, la quale delimita un caratteristico impianto a fuso seguendo l'andamento topografico ed i dislivelli del terreno. Il passaggio dall'epoca medioevale a quella feudale provoca una sostanziale modifica del tessuto urbano: se prima esso era caratterizzato da una estrema compattezza, in rapporto ai due poli decentrati del Castello e della Cattedrale, le mutate condizioni sociali vedono la necessità delle famiglie feudali di insediarsi all’interno dell’abitato. Ecco, così che nel XV secolo si realizzano opere dai grandi contenuti architettonici, nonchè ricche di elementi decorativi di stile catalano influenezato dal gotico meridionale. L'impianto urbanistico attuale di Carinola è rimasto pressoché lo stesso di quello trasformato alla fine del quattrocento; ne risulta una grande qualità edilizia e monumentale, spesso però resa irriconoscibile dai guasti di terremoti antichi e recenti, dalle distruzioni belliche e, soprattutto, dall un non correto concetto di “conservazione” in cui versa da troppo tempo. Nel complesso, l'abitato di Carinola presenta uniformità e compattezza edilizia corrispondenti alla continuità di una tradizione agricola; prevalgono le case in tufo grigio intonacato, articolate intorno ad un cortile su due piani, con tetti a falde in tegole: a piano terra vi sono depositi, spesso voltati, al piano superiore i vani destinati ad abitazione, coperti con strutture lignee talvolta vivacemente dipinte.

Palazzo Marzano

Casa Marzano costituisce un importante elemento di sintesi che racchiude in se la breve ed intensa vicenda artistica che nel Quattrocento coinvolse Carinola, segnandone profondamente il tratto.

La dimora fu edificata intorno alla metà del XV secolo, da maestranze catalane, su comm
issione di Marinello Marzano, duca di Sessa ed esponente di una delle più potenti famiglie baronali del Regno, tanto da guadagnarsi l'epiteto di "piccolo re della, Campania". La posizione di rilievo assunta dai Marzano nell'ambito della geograf!a baronale del Regno, sancita dal matrimonio dello stesso Mannello con una figlia naturale di Alfonso V, richiese l'edificazione di una magione che fosse all'altezza del prestigio e della dignità raggiunti. Sorse cosi, ai margini del complesso urbano della contea di Carinola, allora legata al ducato di Sessa, probabilmente su di un'area occupata da un preesistente edificio, una delle più felici ed intense espressioni dell'architettura catalana. Incisero sulla scelta del sito diversi fattori: la difficoltà di trovare un'area idonea a Sessa, l'importante posizione strategica occupata da Carinola, la vicinanza con lo stesso Alfonso, che in Carinola, pare proprio di fronte a quello Marzano, possedeva un proprio palazzo. Stando al Filangieri, l'edificio fu opera dell'architetto catalano Guillem Sagrera e non é da escludere che al suo completamento contribuisse anche il figlio di quest'ultimo: Jaymo; mentre, in un suo scritto sui discepoli del Sagrera, Gabriel Alomar attribuisce la costruzione dell'edificio, sia pure con qualche imprecisione, esplicitamente a Jaymo stesso. Per quanto riguarda, invece, l'aspetto decorativo, analogie e raffronti consentono di risalire all'opera di maestranze catalane allora presenti sul territorio del Regno ed operanti in altre e più importanti fabbriche della capitale; inoltre le differenze di stile riscontrabili tra i vari elementi di decorativi e il diverso articolare tra il piano inferiore ed il primo piano, consentono di rilevare che ad essi laorarono due diversi scultori. Comunque uno studio più attento ed approfondito del manufatto che tenga conto sia dell'aspetto architettonico che di quello sculturale-decorativo, fa pensare ad un'opera progettata nel suo insieme da un gruppo di autori di grande livello. Casa Marzano, dunque, si presenta come un impianto organico ed unitario rientrante in una precisa tipologia, che è quella della casa patrizia, già diffusa sul territorio campano, arricchita dalla peculiare esperienza catalana.

Tra gli elementi architettonici di maggior rilievo l'accento va posto sulla corte interna; nel patio, rimasto pressoché integro dopo la degradazione che nel 1943 distrusse gran parte dell'edificio, si concentrano e si sviluppano quei caratteri propri e peculiari che sono alla base dell'arte catalana.

0ggi il patio conserva ancora importanti tracce della corte d'onore, con il corpo di guardia e le scuderie; mentre uno scalone porta al piano nobile di rappresentanza., dove da un loggiato si accedeva, da un Iato, attraverso una singolare porta ad arco alla sala delle
udienze (andata totalmente distrutta) e dall'altro agli appartamenti privati.

Lo scomparso portale d'ingresso merita poi un discorso a parte; tale opera, che richiama nella tipologia il portale rinascimentale napoletano ad arco depresso, si distacca singolarmente daI resto dell'edificio, invece di chiara impronta catalana (la contraddizione con la porta del primo piano é evidente). E' difficile stabilire se tale elemento di contraddizione sia il segno di maestranze locali che collaborarono alI'opera, sia pure sotto l'infuenza dell'arte catalana o, piuttosto, sia il segno di un affermarsi di quella tendenza rinascimentale toscaneggiante che ormai si andava diifondendo anche nell'Italia meridionale; o, ancora, stia a significare un completamento successivo dell'opera da parte di maestrallze locali, magari sotto la guida dello stesso Jaymo (completamento che comunque no può essere avvenuto oltre il 1458, dato che sull'arco appare la croce dei Marzano e Marino tradi Ferrante nel 1459). Tale elemento di forte contraddizione risconntrabile nel portale d'ingresso non intacca minimamente l'unità stilistica e strutturale dell'intera opera, che resta, sia pure ridotta ormai ad un rudere, uno dei più fulgidi esempi "dell'arte venuta di Catalogna" presenti nell'Italia meridionale. Casa Marzano, rimasta pressoché integra fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu parzialmente distrutta nel 1943 ad opera prima delle truppe tedesche in ritirata che con una carica esplosiva ne minarono la stabilità, e poi di quelle alleate che demolirono le parti pericolanti. Andarono cosi distrutti gli ambienti prospicienti l'attuale via Roma, gran parte del piallo superiore ed il portale d'ingresso, oltre alla rovina di importanti elementi sculturali e decorativi presenti sia al piano terra che al primo piano. Le vicissitudini di questo importante monumento non cessarono con Ia guerra; il forte ciclone che si abbatté sulla Campania nel dicembre del 1974 distrusse la residua copertura dell'edificio e provocò il crollo di parti murarie e sculturali come lo scudo araldico nella chiave di volta dell'arco depresso del loggiato superiore e gran parte dello stesso arco. AI di là di un primo parziale intervento di restauro (risalente ormai al 1939) che portò alla rimozione di una scala costruita all'interno del patio per disimpegnare le varie proprietà, casa Marzano è rimasta, per lungo tempo, abbandonata a se stessa, e solo in questi ultimi anni é tornata, con una serie di restauri, al centro dell'attenzione.

Cosi, prima nel 1985, con un intervento d'urgenza per il consolidamento dello scalone d'onore, che rischiava di crollare e poi nel 1990, con un più ampio ed organico programma di restauro, si è cercato di porre rimedio alla rovina del rudere. Tra gli interventi più importanti che hanno caratterizzato quest'ultimo restauro, peraltro incompiuto, vanno, ricordati: il completamento dell'intervento sullo scalone d'onore, iniziato cinque anni prima; il consolidamento delle strutture murarie; la ricostruzione delle parti mancanti degh archi, attraverso l'uso di tecniche antiche; la realizzazione di solai di tipo moderno, ai quali sono state sospese volte di metallo leggero, al fine di evidenziare le parti integrate da quelle ricostruite ex novo; la ricostruzione dell'arco che mette in comunicazione il porticato con lo scalone d'onore; ed infine la discutibile ricostruzione del portale e dell'androne d'ingresso.

Palazzo Novelli

Palazzo quattrocentesco, dimora dei conti di Carinola, rappresenta, con palazzo Marzano, una delle più importanti testimonianze di arte catalana.

Posto al centro della città, è subito visibile a chi percorre il corso principale, sia per la sua posizione che per le caratteristiche finestre, che lo hanno reso celebre, presenti sulla facciata.

Il palazzo, la cui origine resta incerta, subì una profonda trasformazione nella seconda metà del XV secolo ad opera di maestri catalani, i quali lavorarono sia alla decorazione delle famose finestre, sia ad una più completa risistemazione dell'intera fabbrica. Per tali interventi, sulla base di testimonianze e riscontri ritenuti attendibili, si fanno i nomi di Gil de Luna e Matteo Forcymanya. Probabilmente, a sollecitare tali lavori fu proprio il Re aragonese Ferdinando I; pare infatti che questi fosse solito soffermarsi a Carinola (come ci testimonia un documento da lui firmato nel 1468) e che avesse passato un mese nella città nel 1475, presumibilmente per godere dell'avvenuta ristrutturazione.

L'impianto architettonico della fabbrica non è frutto di un disegno organico ma ha subito nel tempo una serie di interventi che ne hanno più volte modificato la struttura fino ad acquisire, forse proprio nel XV secolo, quella attuale che si sviluppa e si articola intorno a due cortili.

Attraverso un portale durazzesco con arco a sesto ribassato ed un androne voltato a botte, si accede ad un primo cortile, dal quale parte la scala aperta che porta ai piani superiori; essa si sviluppa a destra dell'ingresso e porta a un loggiato superiore che presenta un affresco sul muro ed è caratterizzato da colonne ottagonali con archi depressi e da un soffitto a panconceIIi.

Circa la disposizione delle finestre, bisogna dire che esse si aprono su tutto il palazzo in numero di otto: due sul lato vescovado, tre sulla facciata principale. una su quella laterale guardante il castello e due sulla parte posteriore dell'edificio.

Il Castello

Nella attuale piazza mercato, già centro commerciale ed amministrativo, si osserva questo massiccio ed imponente fabbricato.

Sorto ai margini dell'abitato nel punto più elevato e, quindi, in posizi
one strategica per la difesa. Risale molto probabilmente all'epoca normanna (anche se, a parere di altri, fu eretto nell'anno 1134 per desiderio del conte Riccardo di Carinola). Certamente, fu riparato in periodo angioino e ristrutturato in età aragonese con l'ausilio di maestranze catalane. In epoca recente ha subito gravi danni sia in occasione dei conflitti bellici che a causa degli eventi sismici.

Dalla metà del XV secolo in avanti si alternarono diversi feudatari, tra cui in particolare: i duchi: Marzano, i baroni Petrucci, i Borgia duchi di Candia, la casata dei Consalvo de Cordova, i Carafa principi di Stigliano e per ultima la famiglia Grillo di Clarafuente. Ai nostri giorni sono rimasti solo alcuni elementi architettonici catalani (finestre) visibili sui ruderi del corpo centrale a più piani al quale si affianca un possente torrione quadrangolare (il maschio con muro a scarpa verso l'antico fossato).

L'ultima, destinazione è stata di carcere mandamentale (ma alcuni locali sotterranei erano già adibiti a prigioni fin dal XV secolo) ed attualmente è proprietà municipale.

L’Annunziata

La chiesa dell'Annunziata, o dell'A.G.P. (Ave Gratia PIena) risale certamente alla seconda metà del XV secolo e pare che sia stata edificata a seguito di un voto per l'apparizione della Madonna ad una giovinetta. Essa si trova in posizione decentrata rispetto all'abitato e precisamente nella zona orientale, al di là dell'antico fossato.

L'edificio, con struttura portante in pietra di tufo e copertura a due falde con capriate in legno, ripropone l'impianto ad aula, con un monumentale arco trionfale a sesto ribassato sostenuto da pilastri polistili, conclusa con un abside quadrata coperta con volta a crociera; da quest'ultima, a destra, si accede alla sagrestia, coperta anch'essa con volta a crociera. Nelle pareti laterali dell'unica navata si aprono pseudocappelle con archi ogivali su piedritti polistili e capitelli a motivi vegetali. Lungo il fianco sinistro, comunicante con la chiesa, si sviluppa un piccolo edificio, costruito presumibilmente sull'area di un preesistente ospedale (il quale si mantenne per più secoli con le rendite elargite in favore dell'Annunziata, di cui è poco posteriore) ed oggi adibito a sede della congregazione della Immacolata Concezione. Esso è formato da due ambienti: il primo coperto con volta a crociera, il secondo con volta a botte lunettata.

La facciata, che presenta un portale rinascimentale (con lunetta affrescata del XX secolo) non in asse con il sovrastante rosone, risulta racchiusa a sinistra dal suddetto edificio (caratterizzato anch'esso da un portale) ed a destra dalla mole durazzesca del campanile maiolicato (la cui costruzione, probabilmente dopo il 1552, si deve a Luigi Carafa principe di Stigliano e feudatario della città), nonchè da un piccolo ambiente che sporge dal campanile (le cui mura rimaneggiate fanno ipotizzare che sembri essere stato all'origine di una porta di accesso all'abitato poi ampliata per destinarla a cappella).

La chiesa è stata gravemente danneggiata dagli ultimi eventi bellici ma poi restaurata e riaperta al culto fino agli anni ottanta, quando, a seguito dei danni causati dal terremoto, è stata oggetto di nuovi interventi di ristrutturazione e restauro.

L'episcopio

La basilica di Santa Maria in Foro Claudio, già Santa Maria di Valle d'Oro, è più comunemente conosciuta con il nome di Episcopio e si vuole che risalga ai primi anni della cristianità (IV - V secolo).

E' ubicata a pochi chilometri da Carinola, nei dintorni della frazione di Ventaroli, luogo del
l'antica Foro Claudio, di cui è stata vescovado fino al 1099, anno in cui il Vescovo Bernardo trasferì la sede vescovile a Carinola.

La costruzione, con muratura portante in tufo grigio locale, è immersa nel verde della campagna circostante e prospetta su uno slargo della stradina campestre che conduce al vicino abitato.

La facciata è caratterizzata da un elegante portale rinascimentale con ricordi romanici al di sopra del quale si aprono due bifore sovrapposte. Il resto dell'esterno, a parte l'abside mediana semicircolare che presenta un disegno di archi su lesene, è improntato ad una estrema semplicità. Il pavimento è sottoposto rispetto al terreno del piazzale d'ingresso e, quindi, l'accesso avviene mediante cinque gradini.

L'interno è a tre navate con altrettante absidi a forma semicircolare; due file di sette colonne monolitiche, con capitelli corinzi che reggono archi a pieno centro ma un poco sopraelevati, dividono la navata principale, con copertura a due falde sorrette da capriate in legno, da quelle laterali, con tetto ad una falda. Mentre l'ambiente centrale è illuminato da una serie di quattro monofore poste su entrambi i lati lunghi e da una bifora sovrastante il portale d'ingresso, solo quello laterale sinistro presenta delle piccole aperture. Molto probabilmente sia le pareti che le absidi erano in origine interamente ricoperte di affreschi; purtroppo, ai nostri giorni, sono rimasti solo pochi frammenti lungo le pareti perimetrali e nell'abside mediana (alcuni risalgono all'arte benedettina-bizantineggiante come quelli più noti di S, Angelo in Formis).

Negli anni ottanta la basilica è stata oggetto di interventi di restauro riguardanti sia la struttura muraria che le pareti affrescate; a seguito di ciò la chiesa è stata riconsacrata ma viene riaperta al culto solo in particolari circostanze.

La Cattedrale di Carinola

La Cattedrale di Carinola fu eretta., sul finire dell'XI secolo, utilizzando materiali di spog
lio, per volere dell'allora Vescovo S.Bernardo che, con l'edificazione della nuova chiesa, trasferì la sede vescovile da Ventaroli a Carinola.

Di impianto normanno, come del resto il vicino castello baronale, questa importante fabbrica religiosa subì, in un vasto arco di tempo che va dal XI al XVIII secolo, molti interventi che ne mutarono più volte l'aspetto.

Costituita in origine da tre navate e tre absidi presto la Cattedrale si arricchì, tra il 1109 ed il 1118, di una quarta navata, ricavata dall'eliminazione di un braccio del chiostro dell'allora palazzo vescovile, il cui perimetro, almeno in parte, è ancora oggi riscontrabile nei muri dell'attuale sacrestia.

In seguito al terremoto del 1349, in piena epoca angioina, subì un primo importante intervento di ristrutturazione che si protrasse per circa duecento anni e che portò, fra le altre cose, alla costruzione di un coro poligonale; nel 1400, inoltre, si procedette alla copertura delle navate con volte a crociera ed alla costruzione di un abside con perimetro pentagonale; mentre risale al 1431 la costruzione dell'arco trionfale di chiaro gusto catalano,

Nel XV secolo, ad opera del vescovo Bartolomeo Capranica, fu finalmente completata la facciata con la creazione di un portico d'ingresso a tre archi, costruito utilizzando colonne monolitiche tolte dall'interno della chiesa; su iniziativa dello stesso vescovo, inoltre, furono portate all'esterno 14 statuette di terracotta maiolicata, di epoca angioina secondo alcuni, rinascimentale per altri, e collocate su di una fascia orizzontale presente alJ di sopra del pronao.

Nel '700 il loggiato fu modificato ancora una volta con l'apertura, al, di sopra degli archi, di tre balconi facenti parte del palazzo vescovile; e sempre nello stesso secolo fu costruito il campanile con cuspide maiolicata.

Altri lavori furono eseguiti all'interno della chiesa nel XVIII secolo in relazione alla visita, risalente al 1729, di papa Benedetto XIII, il Pontefice lasciò alla comunità carinolese un quadro della Madonna delle Nevi che fu collocato all'interno di una cappella ricavata, per l'occasione, nel presbiterio. Per dar risalto ad una visita cosi importanle, fu eretta, inoltre, una lapide marmorea situata nella navata di destra.

Infine, sempre nel XVIII secolo, durante i lavori di sostituzione della preesistente pavimentazione maiolicata e la posa del nuovo pavimento, furono scoperte due cappelle con pareti parzialmente affrescateatee un altro ambinte in cui fu ritrovato il basamento dell’antico campanile.

Le statuette del Duomo

Quasi certamente di epoca angioina (1300-1400), esse dovevano formare una teoria lungo tutto il perimetro interno della navata centrale della Cattedrale, conferendo le monumentalità e bellezza.

Tra il1548 ed il 1572, il Vescovo Bartolomeo Capranica fece costruire il pronao esterno (cioè il loggiato) con le colonne monolitiche che prima erano all'interno al posto degli attuali pilastri; a seguito della modifica della facciata le rimanenti 14 statuette furono portate all'esterno.

Da un'attenta analisi si può dedurre che il loro numero era senz'altro maggiore in quanto avrebbero dovuto raffigurare almeno: le sette opere di misericordia corporale (dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare i carcerati, visitare gli infermi, seppellire i morti per amore di Dio), i sette vizi capitali (superbia, avarizia, invidia, ira, lussuria, gola, accidia o pigrizia), le tre virtù teologali (Fede, Speranza, Carità).

(materiale del Circolo Nuova Calenum)

sabato 14 marzo 2009

Tiro a volo, argento per il carinolese Stefano Fichele


Si è svolta nei giorni scorsi a Montecatini Terme, la finale del campionato italiano individuale invernale di tiro a volo, specialità fossa olimpica.
Ha vinto il maceratese Giovanni Natalini con il punteggio di 115 piattelli su 125; secondo classificato e medaglia d’argento per il giovane tiratore diciassettenne di Casale di Carinola, Stefano Fichele con 113/125 piattelli; terzo posto e bronzo per il salernitano Carlo Trotta con 112/125. La medaglia d’argento è stata conquistata da Stefano Fichele durante il barrage finale (disputato con un solo colpo), il giovane tiratore carinolese, ha infatti rimontato riportando il risultato di 25 piattelli su 25 superando brillantemente Trotta che ha chiuso con 22/25.

Stefano Fichele è tesserato per la società di tiro a volo “Falco” di Capua ed il prossimo fine settimana sarà impegnato a Lonato in provincia di Brescia con la squadra della società capuana, per disputare la finale del campionato italiano di società invernale. Stefano Fichele, è una delle promesse del tiro a volo italiano, non a caso gareggia per la gloriosa società della famiglia Falco, quella del campione olimpico e plurivincitore di titoli e coppe, Ennio. Stefano Fichele, nel corso delle gare disputate durante gli scorsi mesi di gennaio e febbraio, ha vinto il titolo di campione regionale. Lo scorso anno a settembre Fichele è stato membro della rappresentativa della Campania, che ha vinto il bronzo alle gare del campionato delle regioni italiane. A maggio del 2007, durante una gara del campionato Cas a Todi, Stefano Fichele vinse la prima importante medaglia d'oro, con il punteggio di 71 piattelli su 75 e anche in questa occasione, il risultato arrivò dopo il barrage finale di 25/25 disputato a 2 colpi.

FONTE:PUPIA la tua informazione

domenica 8 marzo 2009

8 Marzo "FESTA DELLA DONNA"

INNO ALLA DONNA

Quando una donna apre gli occhi, si alza laurora.

Quando una donna si veste, sbocciano le rose.

Quando una donna si mette in moto, scorre un ruscello dacqua pura.

Quando una donna incontra chi gli è stato affidato, incontra se stessa.

Quando una donna serve, dirige la filarmonica di New York.

Quando una donna esce di casa, si aggiunge un raggio di luce.

Quando una donna incontra il mondo, arricchisce la vita.

Quando una donna opera, tesse un ricamo

Quando una donna si nutre, sostiene la donazione.

Quando una donna si ferma, il suo spirito cammina.

Quando un donna sinfuria, è una tempesta a cielo sereno.

Quando una donna piange, piangono le stelle.

Quando una donna ride, è la festa della gioia.

Quando una donna soffre, è leclissi del cosmo.

Quando una donna pensa, si perde nello spazio.

Quando una donna è triste, è la tristezza.

Quando una donna ama, è lamore senza confine.

Quando una donna è mamma, è solo il suo cuore.

Quando una donna riposa, è la veglia della vita.

Quando una donna passa nel tempo, è solo il tempo che è passato.

Quando una donna è donna, è lessenza degli uomini.......

AUGURI A TUTTE LE DONNE!!

lunedì 2 marzo 2009

Tiro a volo, Fichele vince campionato regionale juniores

Stefano Fichele, giovane tiratore diciassettenne di Casale di Carinola, ha vinto ieri il titolo di campione regionale juniores di tiro a volo, specialità fossa olimpica.
Il giovane tiratore, che gareggia per i colori del tiro a volo Falco di Sant'Angelo in Formis, frazione di Capua, ha sbaragliato gli avversari nel corso della finale che si è disputata il 1° marzo 2009, sui campi di tiro a volo "Zaino" a Durazzano.
Per Stefano Fichele, il risultato finale di 44 piattelli sui 50 in programma, è valso il titolo di campione regionale juniores di tiro a volo, in finale ha preceduto il salernitano Carlo Trotta.
In precedenza il giovane tiratore di Casale di Carinola, aveva vinto il Gran Premio CAS lo scorso maggio a Todi in Umbria e si era classificato terzo al campionato regionale.
Fichele, che pratica la disciplina del tiro a volo da soli tre anni, da giovedì 5 marzo sarà impegnato a Montacatini per le finali nazionali di categoria, che si concluderanno domenica prossima.

mercoledì 25 febbraio 2009

Cantate dei mesi: Il Meglio del Meglio

Sembrerebbe proprio che i San Donatesi abbiamo fatto colpo!
Infatti Domanica hanno messo in scena la Tradizionale Cantata dei Mesi che ha riscontrato un grande successo tra gli abitanti di San Donato e non. Noi di PiaZZettaOnline vi pubblichiamo l'intera manifestazioni che è iniziata a Ventaroli alle 14.30 per poi spostarsi a San Donato, sono ben 11 video di una durata media di 10 minuti!
Godetevi lo spettacolo sperando che il tutto non muoia, anzi continui nei prossimi anni!
Buona Visione


Parte 2


Parte 3


Parte 4


Parte 5


Parte 6


Parte 7


Parte 8


Video Offerto da CINE.CANSIANO

Ci scusiamo Stiamo provvedendo a inserire la prima parte e le utime!

mercoledì 18 febbraio 2009

I tempi cambiano le tradizioni resistono

I tempi cambiano le tradizioni resistono, aboliamo il termine frazione e coniughiamo un sinonimo di unione.

E’ da qualche anno che , nonostante l’evolversi dei tempi, molti giovani si ravvicinano alle vecchie tradizioni per molto tempo snobbate.

Dico questo perché , come molti sanno , noi di san Donato ci siamo messi in testa di inscenare la cantata dei mesi e , incredibile ma vero , abbiamo avuto molte richieste da giovanissimi , e qualcuno di loro ci sarà , per interpretare la “parte”.

Questo fa ben sperare per il futuro e si collega con un altro fenomeno che mi sta molto a cuore , vale a dire , l’interazione tra le varie frazioni ,e forse sarebbe il caso di abolire questo termine , che sa tanto di divisione , quindi , fra i vari paesi dello stesso territorio tanto che siamo riusciti a mettere insieme sandonatesi , ventarolesi e casalesi in un unico e coeso gruppo di persone che amano divertirsi e mantenere il loro stretto legame con il passato.

Sarebbe ora di finirla con queste assurde rivalità e guerre fratricide e cominciare a cooperare per il bene dei nostri figli ai quali , oggi più che mai , dobbiamo insegnare i valori della stima reciproca e la capacità di coesistere con chiunque abbia le nostre stesse passioni ed è disposto ad aiutarci per vederle realizzate.

Noi nel nostro piccolo ci stiamo provando , e devo dire con successo , e la collaborazione è a 360 gradi perché oltre ai mesi i paesi vicini ci danno strumenti tipici , pubblicità a tutta pagina sui loro Blog e mi fa piacere citare Piazzettaonline, Cerinola.Net ed il Quiquirì che non hanno esitato ,dietro nostra richiesta , a pubblicare foto , locandine e articoli atti pubblicizzare l’evento.

Siamo commossi da questa intensa partecipazione e quindi disponibili , qualora ci venisse richiesta a ricambiarla , sia per cortesia sia per rendere le singole tradizioni patrimonio dell’intero territorio Carinolese sperando che tutto ciò serva a cancellare il termine Frazioni e coniughi un sostantivo più idoneo a rappresentare l’unità di un popolo.

ROBERTO ROTUNNO

sabato 14 febbraio 2009

Carnevale.....Tutti a San Donato!


Simpatia divertimento, folkrore e tradizione, questo troveremo il 22 febbraio a San Donato dove gli energici abitanti della piccola frazione Carinolese organizzano come da tradizione ormai la classica cantata dei mesi, Pulcinella, capodanno i 12 mesi più "U MESE ANNASCUSU" e il pesciaiolo ci delizieranno e ci faranno passare un Carnevale diverso dagli altri, un carnevale che ci riporta indietro con gli anni a quando il carnevale era davvero una festa e non lo schifo che sta diventando per colpa di ragazzini che si divertono a lanciarsi uova a vicenda nuocendo anche chi vorrebbe realmente festeggiare il carnevale.
Quindi siamo tutti invitati il 22 febbraio alle ore 14:30 a San Donato per divertirci e per passare un pomeriggio diverso!

giovedì 12 febbraio 2009

Conferenza su San Paolo Apostolo

Con un Pò di ritardo, pubblichiamo l'intara conferenza tenutasi nella chiesa madre di Casale il primo febbraio 2009 da prof. Gaetano Ruosi.
Conferenza che ha riscosso un grande interesse nel popolo Casalese!

BUONA VISIONE!















domenica 25 gennaio 2009

Il Miracolo di San Paolo


Per chi ha fede davvero a San Paolo già sapeva che il 25 a differenza della vigilia, le nuvole e la pioggia si sarebbero spostate altrove, infatti così è stato!
Splendida giornata disturbata solo da qualche schizzo che non ha dato per niente fastidio.
Bella e anche molto commovente la Santa Messa celebrata dal vescovo Antonio Napolitano, e altrettanto belli sono stati i fuochi sia quelli del pomeriggio che quelli della sera!
Bello anche il concerto oraganizzato dal prof Albino Migliozzi!
Pubblichiamo qualche video e qualche foto che potete trovare anche su you tube e su flikr!











Per un pò di Cultura.....

mercoledì 21 gennaio 2009

Programma San Paolo 2009


Venerdi 16 Gennaio 2009
ore 17.15 S.Rosario
ore 17.40 inizio novena in onore di San Paolo Apostolo
ore 18.00 Celebrazione Eucarstica presieduta da Don Franco Leone con i
Diaconi permanenti della Diocesi.
Sabato 17 Gennaio 2009
ore 18.00 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Paolo Marotta con la
partecipazione dei fedeli della parrocchia S.Maria In Foro
Claudio, in San Donato e Ventaroli di Carinola.
Domenica 18 Gennaio 2009
ore 8.00-11.30 S.Messa
ore 16.oo Conferenza "DA PERSECUTORE A CRISTIANO" relatore Don Roberto
Palazzo Biblista
ore 18.00 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Osvaldo Morelli con la
partecipazione della parrocchia San Sisto in Nocelleto di
Carinola
Lunedi 19 Gennaio 2009
ore 18.00 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Valentino Simoniello
e Don Michelangelo Tranchese con la partecipazione della
parrocchia SS Rocco e Martino in Falciano Del Massico
Martedi 20 Gennaio 2009
ore 18.00 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Emilio Fusco con la
Partecipazione della parrochia San Pietro apostolo in Falciano
del Massico
Mercoledi 21 Gennaio 2009
ore 18.00 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Amato Brodella con
la partecipazione della parrocchia SS Bernardo e Martino in
Carinola
Giovedi 22 Gennaio 2009
ore 18.00 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Ferdinando Iannotta
con la partecipazione della parrocchia Santa Lucia in Cellole
Venerdi 23 Gennaio 2009
ore 18.00 Celebrazione eucaristica presieduta da Don Carlo Zampi con la
partecipazione della parrocchia San Pietro Apostolo in Casanova
Di Carinola
Sabato 24 Gennaio 2009
ore 7.30 celebrazione S.Messa
ore 12.00 Inizio festeggiamenti con lancio di bombe carta
ore 13.30 Al suono dei Sacri Bronzi la Banda Musicale "Concerto Bandistico
Città di Casale" ed i fedei si recheranno all'omonima Cappella di
San Paolo.
ore 14.30 Celebrazione S.Messa nella Cappela di San Paolo, Benedizione e
distribzione dei Salatielli.
ore 18.00 Celebrazione S.Messa Chiesa Parrocchiale
Domenica 25 Gennaio 2009-Festa Liturgica della conversione di San Paolo
ore 8.00 S.Messa
ore 10.30 S.Messa presieduta da Mons.Antonio Napoletano vescovo Diocesano a
seguire processioni per le vie del paese e arrivo presso la
cappella di San Paolo, preghiera conclusiva presso la cappella.
ore 13.30 lancio di bombe carta (Di Ponio-Siciliano-Borrelli)
ore 18.00 S.Messa Vespertina.Concerto a San Paolo con gli allievi della
scuola di musica "Il Flato Magico" diretto dal prof Albino Migliozzi.
ore 20.30 Chiusura della festa con fuochi pirici (Di Ponio-Siciliano-Borrelli)
Domenica 1 Febbraio 2009
ore 11.00 S.Messa presso la cappella di San Paolo a seguire processione e rientro
della statua in Chiesa.

sabato 17 gennaio 2009

“CONCERTO IN ONORE DI SAN PAOLO DELLA SCUOLA DI MUSICA “IL FLAUTO MAGICO”

Vicina è ormai la festa patronale di S.Paolo a Casale di Carinola (CE) ricorrente il 25 Gennaio accolta come ogni anno tra folclore, tradizione e grande entusiasmo da tutti.

Quest’anno , tra le altre consuetudini, atteso è il “Concerto dedicato a S.Paolo” ideato e diretto dalla Scuola di Musica “IL FLAUTO MAGICO” diretta dal Prof. Albino Migliozzi esponente musicale della comunità Carinolese il quale ha sempre cercato ed è riuscito a fare della musica un “messaggio di cultura” trasmettendo forti emozioni e professionalità. Ricordiamo ,a tal proposito ,la sua importante collaborazione al “Concerto di Natale “tenutosi nella Chiesa di S.Giovanni a Formia(LT).

Di grande impatto musicale saranno i brani che si susseguiranno eseguiti da importanti voci,e gradita sarà la partecipazione del “Coro Parrocchiale di S.Stefano di Sessa Aurunca” guidato e curato da Lidia Montecuollo collaboratrice musicale del Prof. Migliozzi.

Il Coro vanta gia numerose presenze a questo tipo di manifestazioni dirette da Migliozzi riscuotendo grandi soddisfazioni.

Il concerto ha lo scopo di infondere sempre più la cultura Musicale nel nostro territorio, facendo conoscere sempre più ai giovani l’emozioni che quest’arte sa regalare.

A questo punto non rimane altro che invitare tutti al Concerto del 25 Gennaio 2009 ore 18,30 presso la Chiesa Madre di Casale di Carinola (CE), con l’augurio che spesso ci siano interventi musicali di questo genere.

Buon ascolto.

martedì 6 gennaio 2009

I Sentimenti....

venerdì 2 gennaio 2009

Ritorno al passato peil 2009

Bellissima manifestazione quella di ieri sera organizzata dal comitato della festa della vendemmia.
Salutare il nuovo anno in piazza tutti insieme mischiando la tradizione popolare del "fuocaraccio" e "della Cantata di San Silvestro" con le nuove idee come il maxi schermo per il conteggio alla rovescia e la distribuzione gratuita di panettone e spumante.
Una manifestazione da portare avanti anche per riprendere le vecchie tradizioni del nostro capodanno ormai perse o quasi perse.
Vi Pubblichiamo due video ci scusiamo se la visualizzazione risulta scarsa e buia ma il luogo della manifestazione ossia la nuova piazza\parcheggio(Ancora incompleta) non aveva molta luce.
Approfittiamo per augurare a tutti i nostri lettori un felicissimo 2009!
AUGURI!
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