Capua e il centenario di Matilde Serao: evento speciale e un richiamo anche a Carinola e Ventaroli

 

Capua si avvicina alle celebrazioni per il centenario della morte di Matilde Serao, una delle voci più autentiche e influenti della letteratura e del giornalismo italiani, con un evento culturale di grande rilievo che si terrà sabato 20 dicembre alle ore 18:30 presso il Circolo dei Lettori di Capua – Mater Bistrot, Cose d’Interni Libri. 


L’iniziativa nasce all’interno del programma promosso dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del primo centenario della morte della Serao, istituito con decreto del Ministro della Cultura e composto da studiosi e intellettuali impegnati a valorizzare la figura e l’eredità di una donna che ha segnato profondamente il panorama culturale italiano del Novecento. 


L’appuntamento di Capua propone un format originale e articolato: la presentazione delle nuove edizioni di due opere significative di Matilde Serao, “Leggende napoletane” e “Racconti”, accompagnata da un reading a cura del Comitato Nazionale per le celebrazioni. 


A seguire, il pubblico sarà coinvolto in un estratto dello spettacolo “DAVVERO”, tratto dal libro “Dal vero” e interpretato da Cinzia Carlà, Mariateresa Carlà, Lauro Diglio, Ferdinando Ghidelli, Paolo Gugliotta e Franco Natale — artisti che restituiscono con intensità la voce e il respiro di una scrittura capace di penetrare i meandri dell’animo umano e sociale. 


La serata si concluderà in modo conviviale con una degustazione di vini e prodotti tipici offerti dall’Azienda vinicola Sagliocco, un momento pensato per favorire lo scambio e la riflessione tra partecipanti e ospiti. 


Questo evento di Capua non è solo un omaggio a una grande figura della cultura italiana, ma rappresenta anche un’occasione per fare risonanza territoriale nella Terra di Lavoro. Il modo in cui Matilde Serao raccontò il Sud — con attenzione alle comunità rurali, alle storie umane, alle voci spesso dimenticate — trova un naturale punto di contatto con la memoria storica di realtà come Carinola e le sue frazioni, Ventaroli in primis, dove un tempo vivevano e lavoravano famiglie contadine, donne e uomini che facevano del lavoro e della solidarietà il fulcro della vita quotidiana. Nei racconti della Serao emerge un Mezzogiorno fatto di piazze, di chiese, di relazioni sociali profonde, un Sud che ancora oggi possiamo riconoscere nella vitalità comunitaria dei nostri paesi. 


Matilde Serao non raccontò soltanto Napoli, ma il Sud profondo, quello dei piccoli centri e delle persone concrete. A quasi cento anni dalla sua scomparsa, questa voce continua a parlare anche a Carinola e Ventaroli, invitando a riscoprire il valore della cultura come strumento di identità e memoria collettiva.

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