Un ricordo d’infanzia, una voce di nonna e una domanda che oggi chiede risposte
Certe storie non le trovi sui libri.
Ti arrivano piano, quando sei bambino, magari d’estate, seduto su una sedia di paglia, mentre una nonna parla come se stesse raccontando una cosa normale. Una cosa che tutti sanno.
Ricordo che la mia nonna, indicando il Monumento ai Caduti di Casale di Carinola, mi disse una frase semplice, quasi distratta:
«Prima lassù non c’era solo l’aquila… c’erano pure ’o fucile e ’o cappiello».
All’epoca non ci feci troppo caso. Da bambini si ascolta, si annuisce, si corre via.
Ma oggi, guardando quel monumento, la domanda torna.
Possibile che oltre all’aquila in bronzo ci fossero davvero anche un fucile e un cappello militare?
E se sì… che fine hanno fatto?
---
Un ricordo che non è solo mio
Col tempo ho scoperto che quel racconto non era isolato.
Altri anziani del paese, in momenti diversi, hanno accennato alla stessa cosa. Sempre con cautela, sempre senza certezze, ma con una convinzione tranquilla, come si raccontano le cose viste “com’erano una volta”.
Nessuno parla di leggende.
Nessuno alza la voce.
È più una memoria sussurrata, tramandata senza bisogno di dimostrazioni.
---
E se fosse davvero possibile?
Dal punto di vista storico, l’idea non è affatto assurda.
Tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, moltissimi monumenti ai caduti nei piccoli comuni italiani venivano realizzati con elementi simbolici in bronzo, spesso applicati e non scolpiti nella pietra:
l’aquila, simbolo di sacrificio e Patria
il fucile, a rappresentare il soldato
il cappello o l’elmo, segno del combattente caduto
Una composizione semplice, forte, molto diffusa.
E Casale di Carinola, come tante comunità contadine, aveva pagato un prezzo altissimo alle guerre.
---
Perché oggi non ci sono più?
Qui le ipotesi diventano serie. E storicamente fondate.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto tra il 1940 e il 1944:
il bronzo veniva requisito
molte decorazioni metalliche furono rimosse e fuse
altri elementi sparirono nel dopoguerra, tra furti e abbandono
Il nostro territorio, nel 1943, conobbe l’occupazione, la paura, i rastrellamenti.
Pensare che anche il monumento sia stato spogliato non è fantasia.
---
Le carte tacciono, la memoria parla
Le fonti ufficiali di oggi descrivono solo ciò che è rimasto: l’obelisco, l’aquila, le iscrizioni.
Ma i documenti spesso non raccontano ciò che è andato perduto.
Ed è qui che entra in gioco la memoria popolare.
Quella che non ha timbri, ma ha radici.
---
Allora la domanda resta
C’erano davvero un fucile e un cappello in bronzo sul Monumento ai Caduti di Casale di Carinola?
Qualcuno li ha visti?
Qualcuno li ricorda meglio di me… o di mia nonna?
Forse esiste una foto in un cassetto, un racconto mai scritto, un dettaglio che aspetta solo di tornare alla luce.
💬 Se anche tu hai sentito questa storia, se hai un ricordo, una fotografia o semplicemente un dubbio, raccontalo nei commenti.
Perché la memoria di un paese non vive solo nella pietra,
ma nelle voci di chi la custodisce.
Firma: Zora
---
Resta aggiornato in tempo reale su notizie, eventi, tradizioni e vita quotidiana di Carinola e dintorni.
Iscrivendoti riceverai:
✅ Notizie locali sempre verificate
✅ Aggiornamenti su eventi e avvisi importanti
✅ Approfondimenti di storia e cultura carinolese
✅ Comunicazioni lampo direttamente sul tuo telefono
✅ Nessuna chat, nessun disturbo: solo contenuti utili
👉 Unisciti ora al canale ufficiale:
🔗 https://whatsapp.com/channel/0029VavWdaU3QxS6W7Igef0c
Sostieni l’informazione locale e resta parte attiva della nostra comunità!
Ti aspettiamo su WhatsApp! 📲✨

Commenti