giovedì 16 ottobre 2008

Interrogativo su Antonietta Fava!

Caro Deco,
già ho avuto il piacere di scriverti riguardo "la raccolta differenziata e la situazione della Circonvallazione", questa volta vorrei trattare un argomento totalmente diverso.
Temo però che nonostante la tua disponibilità e il tuo entusiastico slancio, non sarai in grado di rispondere a questa mia curiosità, e pertanto ti invito a pubblicare questa e-mail sul tuo sito in modo che Don Luciano o chiunque abbia accesso ai più reconditi archivi Parrocchiali, possa soddisfare questa mia particolare curiosità.
Abbiamo sempre saputo, e lo ribadisco senza tema di smentita alcuna, che la cappella di S. Maria delle Grazie è la nostra "piccola Lourdes", anzi una "Lourdes ante litteram" visto che è stata testimone di un'apparizione Mariana ben prima della cittadina francese (1700 ca., ma probabilmente molto prima, a fronte del 1858!), ma quello che non sappiamo, o almeno IO non so, è che storia ha avuto, in parole povere "che fine ha fatto" il corpo o le spoglie mortali di Antonietta Fava, la nostra concittadina che sentì dalla bocca della Vergine l'esortazione "BAGNA E TORCI"?
Vi chiederete il perché di questo dubbio. Non è un dubbio, si tratta di una semplice curiosità derivata dalla visione di un documentario in cui si parlava della riesumazione ai primi del '900 di Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes, morta nel 1879.
Attendo risposta.

Un saluto e un sentito ringraziamento a DECO.


Novelio Santoro
Via dei Ciliegi, 10
81030 Casale di Carinola - CE -
E-mail nosant@tin.it

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo si trovino all'interno delle catacombe, ma la mia è solo una supposizione non una certezza!
Comunque complimenti Novelio hai sollevato unbel dilemma!

Anonimo ha detto...

Sono ancora io, Novelio.

1. A mio modesto parere, credo che oltre al nostro caro parroco don Luciano, la persona più indicata per rispondere al mio piccolo quesito, sia il prof. Gaetano Ruosi, sicuramente uno dei più illustri storiografi del nostro territorio. Ovviamente spero di essere smentito al più presto e di ottenere risposta da chicchessia.

2. Una doverosa precisazione: se ho paragonato e quasi anteposto S. Maria delle Grazie a Lourdes, non è certo per una sorta di "sciovinismo all'incontrario", ma per una ben radicata convinzione che mi porta a pensare che ogni luogo della Terra in cui è apparsa la Madonna sia da equiparare agli altri.

Un saluto a tutti!
Novelio

Anonimo ha detto...

Il Mattino 22/05/2005
Chiudi

DEDICATA ALLA MADONNA
La cappella del miracolo di Antonietta




«Sono rimasto molto legato a Casale, il mio borgo natio a due passi da Carinola -ricorda il generale Umberto Fava- dove c’è ancora la casa paterna. Soprattutto alle tradizioni, in particolare le due ricorrenze religiose, quella a fine gennaio per San Paolo di Tarso, che si fermò su una collinetta in zona nel suo viaggio da Damasco verso Roma, e quella della Madonna delle Grazie quando, in località Santa Maria a Pisciariello, ci si raccoglie in preghiera nel piccolo santuario dove nel ’600 si verificò l’apparizione nei confronti di una nostra antenata, Antonietta Fava». Una leggenda questa di Antonietta Fava, che ripropone eventi miracolosi verificatisi in altre zone: si racconta difatti che la giovanetta era intenta al bucato sul greto di un vicino ruscello, quando le apparve la Madonna per incoraggiarla, in un momento di amarezza, rivolgendole la frase «Bagna e torci!». «Una volta -racconta il generale- la cappella era, come si diceva, ”a devozione della famiglia Fava” ed eravamo noi ad organizzare la festa per la ricorrenza». A Casale in effetti Umberto Fava è stato sempre molto legato alle attività parrocchiali, tanto da aver ricoperto tutti i ruoli nell’Azione Cattolica, sotto la guida dell’indimenticabile don Giacinto Struffi: da aspirante a presidente, tanto da aver partecipato negli anni ’60 alla Conferenza Nazionale di Ac a Cattolica, quando era presidente il mitico Luigi Gedda. Il papà Alfredo era il comandante dei Vigili Urbani di Carinola, una autorità per quei tempi, la mamma Caterina Matano, originaria di Francolise, era dedita alla cura di una famiglia numerosa, addirittura undici figli. Umberto era l’ultimogenito, a Casale vivono ancora le sorelle Adele, Marietta e Immacolata e i fratelli Salvatore, Antimo e Elvio, mentre Benito risiede a Milano e gli altri sono morti. Dopo aver frequentato le scuole elementari a Casale, Umberto inizia il pendolarismo con Sessa Aurunca dove si iscrive prima alle scuole medie «Caio Lucilio» («non dimentico gli insegnamenti del professor Ottavio Pezone, docente di lettere»), poi al Liceo Classico «Agostino Nifo» («i miei insegnanti erano i professori Anna Patrone di latino e greco, Luigi Simone di italiano, Ennio Picano e Tommaso Daniele, quest’ultimo non vedente, attuale presidente dell’Unione Italiana Ciechi, i compagni più cari Achille Viglianti, Sergio Marchegiani, e l’attuale parlamentare Lorenzo Montecuollo»). «Ho fatto anche sport a Casale -ricorda Umberto Fava-, giocavo nella squadretta di calcio locale nelle indimenticabili e tradizionali sfide con il team di Carinola»

Anonimo ha detto...

se la cappella era di proprietà familiare..
perchè non chiedere alla famiglia fava se hanno documenti.
non credo.
archivi vaticani ove Don Struffi raccontava di aver ricostruito l'intera vicenda in modo storiografico. di li l'approvazione e la successiva incoronazione 50 anni fa.
archivi diocesani di sessa ??
by

Iscriviti al gruppo FACEBOOK di PiaZZeTTaOnLiNe
Guarda i Video e le Foto Di PiaZZeTTaOnLiNe
redazionepiazzettaonline@yahoo.it